“Metterci la faccia, raccontarsi, ampliare la propria rete di sostegno”. Non è solo uno strumento per raccogliere fondi intorno a un progetto, ma per le realtà sociali il crowdfunding può diventare un’opportunità di crescita anche del proprio “capitale” di relazioni. E’ il tema al centro dell’incontro tenuto a “Il Samaritano” della Caritas, promosso da Confcooperative Piacenza, Emill Banca e Idea Ginger (piattaforma digitale di crowdfunding), per offrire alle realtà che operano nel variegato settore del sociale, sportivo e culturale l’approfondimento di una modalità di reperimento delle risorse importante per dare concretezza a progetti con ricadute sulla comunità.

Spesso per le realtà del sociale, cooperative, imprese, associazioni, enti senza fini di lucro, il mondo del crowdfunding è ancora troppo distante, talvolta guardato con un po’ di diffidenza. Invece costituisce uno strumento che può far compiere un salto di qualità a chi vi ricorre. Lo hanno spiegato nel corso dell’incontro Luca Borneo, responsabile della piattaforma Idea Ginger e Alessandro Masetti, referente del terzo settore di Emil Banca.

Luca Borneo ha affermato: “L’opportunità del crowdfunding è duplice, da un lato è uno strumento di raccolta fondi, per acquisire risorse, ma una campagna fatta bene e in maniera efficace può portare qualcosa in più, diventa un’operazione di comunicazione finalizzata a coinvolgere le persone che possono essere sensibili a un progetto. Per le realtà del terzo settore la raccolta fondi diventa allora l’occasione per valorizzare la propria identità, raccontarsi, sensibilizzare il territorio rispetto alla propria missione. Mentre si fa il crowdfunding è come prendere l’ufficio dell’associazione o della cooperativa e metterlo in piazza tra quattro mura trasparenti, con la voglia di avvicinare le persone e di farsi vedere. Questo tipo di operazione consente inoltre di valorizzare qualcosa di cui il terzo settore è ricchissimo, le storie e il capitale relazionale. In tanti anni ho incontrato tantissime realtà, dalle più grandi alle più piccole, e ogni volta si scoprono situazioni incredibili che di solito restano confinate in una cerchia ristretta. Promuovere una raccolta fondi è un’occasione per farsi notare e conoscere, ampliando la propria rete di contatti”. A Borneo abbiamo chiesto quali sono le caratteristiche che deve possedere un progetto per candidarsi a ottenere risorse dal crowdfunding. “La raccolta funziona molto bene quando c’è un progetto specifico, – risponde – ad esempio l’acquisto di un pullmino, o l’organizzazione di un evento, un progetto che deve essere collegato a un obiettivo economico molto specifico e la raccolta fondi deve svolgersi in un tempo ben delimitato. Inoltre se l’obiettivo non viene raggiunto, i soldi promessi vengono restituiti ai donatori. Quindi un’operazione estremamente trasparente. Per il crowdfunding serve progettualità, voglia di comunicare in maniera digitale ma non solo, e una piccola squadra con la voglia di metterci la faccia”.

Alessandro Masetti, referente dell’ufficio terzo settore di Emil Banca che si occupa delle associazioni, della parte sportiva e con tutto il mondo dell’economia sociale ha illustrato i vantaggi del crowdfunding e anche il sostegno del suo istituto. “Il rapporto con il crowdfunding nella nostra banca – ha ricordato – è nato una decina di anno fa con l’idea di sostenere una start up innovativa di tre ragazze di Bologna che si sono proposte di raccogliere fondi per il rifacimento dei portici che portano a San Luca e ci hanno questo un aiuto: alla fine sono riuscite a raccogliere circa 350mila euro. Professionalmente erano molto preparate e oggi sono diventate le titolari del portale per il crowdfunding Idea Ginger, che usiamo per sostenere le campagne e le raccolte di fondi. Col tempo Emil Banca ha deciso di utilizzare sempre più questo strumento per alzare l’asticella della conoscenza del terzo settore, un mondo che è cambiato e ha bisogno di crescere, di professionalizzare i propri componenti. Attraverso gli strumenti digitali si possono raggiungere tante persone disposte a fare un dono. Al crowdfunding si aggiunge un effetto leva sul territorio per ogni ente del terzo settore”. Come ci si approccia a questo tipo di campagne? “Ogni mese viene fatto un corso per le realtà che vogliono utilizzare la piattaforma, utilizzando l’esperienza e la professionalità della piattaforma Idea Ginger, che in dieci anni ha raggiunto percentuali di successo altissime vicino al 100 per cento. Inoltre abbiamo sviluppato una matrice per valutare le potenzialità di un progetto prima che venga pubblicato sulla piattaforma, per comprendere le possibilità di successo. Una volta definiti i parametri viene avviata la raccolta, se ad esempio si decide di raccogliere 10mila euro per un obiettivo in un determinato tempo, il meccanismo è quello del tutto o niente, ovvero se si riesce a raggiungere la cifra stabilita bene, altrimenti si restituiscono tutte le donazioni”.