Nel sistema di welfare locale le cooperative sociali sono un attore prezioso e indispensabile, che si trova ad affrontare una complessa stagione di trasformazione. Il progetto culturale e politico, la sostenibilità economica e il rapporto con l’ente pubblico sono alcuni degli aspetti chiave che ci chiamano a compiere una riflessione profonda sul futuro. In un recente incontro organizzato dalle cooperative di Federsolidarietà di Piacenza, dedicato all’applicazione del nuovo contratto nazionale del settore, abbiamo riservato uno spazio di approfondimento sul rilancio del nostro profilo valoriale e del protagonismo dell’imprenditoria sociale sul territorio provinciale. Con un principio fondamentale che vorremmo non fosse più messo in discussione: la cooperazione sociale e i servizi di welfare che fornisce prima ancora che un costo, sono un investimento per la nostra società.
In prossimità dell’importante appuntamento elettorale del prossimo 8 e 9 giugno, che vedrà – accanto al voto europeo – il rinnovo di 28 amministrazioni locali in provincia di Piacenza, è opportuno sottolineare l’importanza di questa imprenditorialità nel rapporto con gli enti pubblici e il compito fondamentale svolto dalle nostre cooperative nella costruzione e attuazione del welfare, a partire dal livello comunale, quello più vicino alla vita delle persone. Le conseguenze sanitarie e sociali della pandemia hanno lasciato segni profondi in questi anni, facendo emergere nuove criticità e mettendo in crisi modelli che si erano cristallizzati sul mondo di prima del covid.
In questo senso scenario le cooperative sociali sono chiamate ad assumere con ancora più intelligenza uno sguardo strategico e quel ruolo che è sempre spettato loro nella vita e nel governo delle nostre comunità: saper leggere nuovi bisogni e marginalità, offrendo risposte adeguate innovative alle amministrazioni pubbliche, attraverso le prassi della collaborazione istituzionale e della co-progettazione di servizi di qualità.
Per rilanciare questo spirito da tradurre in metodo di lavoro, ci sembra necessario allora sensibilizzare i futuri amministratori locali sull’esigenza di rinsaldare su basi più avanzate questa alleanza, per il bene dei nostri concittadini, non soltanto quelli appartenenti alle categorie più fragili al centro dei servizi di cura e assistenza. Le cooperative sociali sono soggetti imprenditoriali connaturati a un forte dinamismo, che per la loro natura vivono in stretta connessione con i bisogni, si trovano ad operare quasi sempre nell’erogazione di servizi essenziali, chiamate a mantenere livelli di qualità elevati dentro a una logica universalistica. Un’attività ad alta complessità che gli enti pubblici da soli non sarebbero in grado di garantire. Per questo è quanto mai opportuno che le amministrazioni locali e i comuni siano resi partecipi e consapevoli di questa fase per proseguire nel dialogo e in un legame di collaborazione proficua. Dal canto nostro, il mondo della cooperazione sociale è impegnato in due fronti fondamentali: da un lato quello dell’applicazione del nuovo contratto siglato nei mesi scorsi, che va nella direzione di una maggiore valorizzazione del nostro patrimonio umano e di conoscenza; dall’altro nell’interlocuzione con una nuova generazione di lavoratori e lavoratrici, in grado di fornire un contributo professionale sempre più qualificato e motore del cambiamento, e al contempo animata da una legittima aspettativa di adeguato riconoscimento retributivo. Agli enti locali e ai prossimi amministratori chiediamo allora di tenere conto dello sforzo che stanno compiendo le cooperative sociali per innovarsi senza rinunciare a conciliare qualità dei servizi e sostenibilità economica. Politiche pubbliche fondate soltanto sulla competizione, anche in settori come il welfare, e appalti con margini di affidamento ridotti hanno contribuito negli ultimi anni a un indebolimento del ruolo delle nostre imprese. Una corsa al ribasso che rischia anche di compromettere il terreno di collaborazione, e quanto è stato costruito al servizio del mercato sociale nel corso degli ultimi anni. Soltanto attraverso una nuova alleanza tra cooperazione sociale e amministrazioni locali capaci di progettare nuove strategie definendo obiettivi di medio e lungo respiro, potremo conseguire l’obiettivo cruciale di dare risposte all’altezza delle richieste dei nostri concittadini.

Paola Gemmi – Presidente di Federsolidarietà